La Zincatura a spruzzo si esegue rispettando alcune fasi di lavorazione ben definite:
- Preparazione della superficie
Le superfici metalliche devono essere accuratamente preparate asportando in modo assoluto qualsiasi traccia di calamina o di altri ossidi ed eventuali preesistenti. Questa operazione è fatta con un abrasivo duro e a spigoli vivi, in modo da ottenere superfici rugose che facilitano l’aderenza dello zinco metallizzato sulla superficie da proteggere (UNI 5102-62). Gli abrasivi più frequentemente usati sono il corindone e la graniglia in ghisa ematite a spigoli vivi con una granulometria di 0,5+ 1,5 mm. In casi speciali si usa della graniglia di acciaio, da scartarsi allorquando scompaiono le asperità necessarie per ottenere superfici rugose indispensabili per l’aggrappo del metallo spruzzato.
- Metallizzazione allo zinco
La metallizzazione deve essere eseguita subito dopo la preparazione della superficie, in modo che la stessa sia ancora perfettamente pulita, secca e non ossidata. Ciò è indispensabile affinché si realizzi il contatto elettrico e quindi la protezione anodica del rivestimento di zinco rispetto all’acciaio del supporto. La durata del rivestimento è in funzione dello spessore e della natura degli ambienti corrosivi (fig.5). la protezione con zinco dell’acciaio è efficace in tutti quegli ambienti il cui pH sia compreso tra 6 e 12,5 (fig.6).
- Specifiche e controlli
Il rivestimento protettivo di zinco spruzzato su materiale ferroso è ben definito e classificato dalle norme UNI: 5101 e 5102. La 5101 riguarda caratteristiche, classificazione del rivestimento e prove, mentre la UNI 5102 tratta delle prove di aderenza mediante intaglio a reticolo del rivestimento.La zincatura a spruzzo è simboleggiata con l’indicazione FZM 50; F: base ferrosa, Z: zinco, M: metallizzazione, 50: spessore minimo in um. La zincatura a spruzzo oltre che dalla normativa UNI è definita dalle seguenti normative internazionali: ISO 2063; AFNOR, BS. 2569; DIN 8565; AWS.
- Applicazione di Vernici (se richiesto)
Il rivestimento di zinco è da solo sufficiente a proteggere l’acciaio, a condizione che lo spessore sia proporzionato alle caratteristiche corrosive dell’ambiente nel quale opera. Tuttavia, in ambienti particolarmente aggressivi oppure quando ci sono dei motivi estetici, è opportuno verniciare la superficie metallizzata. In questo modo la vita del manufatto metallizzato si allunga di 1,5+2,3 volte e rispettando i requisiti estetici ed architettonici richiesti. Una superficie metallizzata allo zinco è un’ottima base di ancoraggio per la vernice, purché si adoperino vernici compatibili con lo zinco ed idonee all’aggressività dell’ambiente in cui sarà montato il manufatto.La vernice, per la sua azione coprente ed isolante, rallenta l’azione corrosiva dell’ambiente sullo zinco, mentre quest’ultimo allunga la vita della vernice, perché l’ossido di zinco sottostante non aumenta di volume come l’ossido di ferro: quindi non gonfia la vernice e non la rimuove. L’effetto metallizzazione più vernice è apprezzabile sopratutto nelle opere importanti, in cui la manutenzione è necessaria oltre che per l’estetica, anche per ragioni di sicurezza. In queste opere basta rinnovare il solo strato di vernice esterna, per assicurare allo zinco sottostante una durata illimitata nel tempo. Una struttura soltanto verniciata non è efficacemente protetta dalla ruggine ed è soggetta a frequenti manutenzioni previa sabbiatura, con costi onerosi ed in condizioni operative non agevoli.