Né il lungo week-end cinese, finito il 9 ottobre, né la recente vendita di ulteriori 50.000 tonnellate da parte delle riserve del Governo Cinese (in totale le scorte esitate nel 2021 ammontano a 150.000 Ton) sono serviti a fermare l’ascesa dei prezzi dello Zinco.
Le forze che spingono al rialzo sono dovute in primo luogo alla riduzione della produzione degli smelters cinesi, prima sotto la pressione delle misure antinquinamento adottate dalle autorità locali e oggi da restrizioni sulla fornitura di energia elettrica e si sa bene che Zinco e Alluminio sono produzioni energivore.
In Europa, queste restrizioni combinate con il forte aumento delle tariffe energetiche stanno costringendo anche gli smelters ad aumentare i premi alla vendita e a concentrare la produzione solo nelle ore del giorno in cui l’energia è meno cara.
Queste tensioni si ripercuotono anche alla Borsa di Londra, dove è riapparsa la Backwardation (prezzi cash più elevati di quelli a termine), situazione peraltro comune a Rame, Nichel, Stagno e Alluminio.
Dall’inizio di settembre, i prezzi sono aumentati del 7,2% in Dollari USA e del 9,7% in Euro, tenendo conto che l’Euro si è deprezzato in questo periodo del 3% rispetto al Dollaro (nell’anno, il deprezzamento è del 6,3%).
Risalendo all’inizio del 2021, l’aumento è del 19% e, facendo un’analisi a ritroso, dobbiamo rilevare che la quotazione odierna di 3.284 $ / tonnellata sono ancora lontani dai massimi registrati il 18/02/2012, quando toccarono 3.589,75 $ / tonnellata.
Secondo gli analisti più accreditati, la marcia dei prezzi dello Zinco non sembra rallentare per i prossimi mesi, per almeno due ordini di motivi. Innanzitutto, la ripresa della domanda per infrastrutture che richiederanno un forte consumo di acciaio e di conseguenza di Zinco, che è il principale metallo in grado di proteggerlo dagli attacchi della corrosione, e una accelerazione dell’inflazione, un po’ dappertutto nel mondo.
Un altro punto a favore della crescita dei consumi è l’indiscusso primato dello Zinco, quale protettore dell’acciaio contro il cancro della “ruggine”, che deriverà dalle nuove Norme Tecniche in Italia ed Europa che stabiliranno l’obbligo di prevedere, in sede di progettazione, la durata delle strutture in acciaio pari ad almeno 100 anni, con limitati interventi di manutenzione intermedi. Oggi, solo la Zincatura all’arco elettrico è in grado di assicurare queste prestazioni, perché è il solo sistema in grado di assicurare spessori superiori a 250-300 micron (più alto è lo Zn, più lungo è il ciclo di vita dell’acciaio).
Senza contare il settore dell’Automotive che ha sofferto finora per il calo della domanda privata, ma che dovrebbe a sua volta riprendersi, seppure con minor slancio.
Alla luce di quanto su esposto, il prezzo massimo registrato nel febbraio 2012 non sembra poi tanto lontano.